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LO SPAM E COME DIFENDERSI DAI SUOI TRANELLI

Lo spam sono messaggi indesiderati che ci vengono inviati senza il nostro consenso con lo scopo di venderci qualcosa, persuaderci a comprare materiali illegali, o con lo scopo di rubarci dati e informazioni personali (in questo caso si parla più propriamente di phishing). Vediamo come difendersi ed evitare di ricevere (troppe) comunicazioni spam.

Chiunque sia in possesso di un indirizzo e-mail o di un numero di telefono è stato vittima almeno una volta (o qualche decina!) del fenomeno dello spam. I messaggi indesiderati che compaiono nelle nostre caselle di posta o riceviamo tramite SMS non provengono da qualche sfortunata conoscenza, bensì da perfetti sconosciuti: aziende o individui (detti spammer) che tentano di mettersi in contatto con noi allo scopo di venderci un qualche prodotto miracoloso, convincerci ad aderire a una raccolta fondi, iscriversi a un servizio o ancora per tentare di sottrarci dati personali.

 

Il fenomeno dello spam è estremamente diffuso a livello mondiale. Secondo stime aggiornate a dicembre 2023, ogni giorno vengono inviati 3,4 miliardi di messaggi ingannevoli. Google, il gestore di posta elettronica più usato in Occidente, riesce a bloccarne circa 100 milioni, tra quelle con intenti più malevoli, grazie a particolari filtri che spostano il messaggio ricevuto nella cartella di “Posta Indesiderata”. In questo modo si abbassano le possibilità che noi lo notiamo e ci interagiamo, accidentalmente scaricando virus o rivelando dati sensibili agli spammer.

 

Tuttavia, se non si prende familiarità con questo tipo di messaggi, lo spam può diventare la quasi totalità delle e-mail che affollano il nostro indirizzo di posta. La conseguenza? Che usare un servizio utile (per esempio per ricevere comunicazioni della Pubblica Amministrazione riguardanti stipendi e pensioni) può trasformarsi in un’esperienza frustrante, che ci fa desistere dallo sfruttare gli strumenti tecnologici a nostra disposizione.

 

Vediamo quindi le caratteristiche dei messaggi spam e come difendersi da essi, in modo da riceverne il meno possibile.

 

 

 

Da dove provengono i messaggi di spam?

Non sono “persone vere” quelle che ci tempestano di messaggi indesiderati. O, per essere più precisi, non lo sono coloro che si presentano come mittenti delle comunicazioni che riceviamo.

 

Nella maggioranza dei casi, gli spammer usano le loro competenze tecnologiche per creare decine (se non migliaia!) di finte identità e finti indirizzi e-mail, in modo da poter raggiungere il maggior numero possibile di persone prima di essere individuati e bloccati dai gestori di posta elettronica.

 

A volte, invece, preferiscono un modo più subdolo (e, purtroppo, efficace) per farci leggere i loro messaggi: fingersi qualcuno che conosciamo o un’azienda di cui ci fidiamo. Come ho già spiegato nel mio articolo sul phishing, non è raro ricevere false comunicazioni da parte di Facebook che hanno il solo scopo di rubare le nostre credenziali di accesso. In altre occasioni, gli spammer “rubano” l’identità di persone che conosciamo e con cui abbiamo avviato comunicazioni in passato, magari approfittando del fatto che i loro dati sono stati trafugati, mettendo così in pericolo sia loro che noi.

 

Anche alcune aziende (piccoli o grandi che siano) spesso si cimentano in pratiche di spam. Ci inviano messaggi promozionali senza il nostro esplicito consenso… magari senza nemmeno darci l’opzione di disiscriverci dalle loro martellanti newsletter. 

 

 

Come riconoscere i messaggi spam

Gli spammer usano tecniche e messaggi molto vari per tentare di catturare la nostra attenzione e/o ingannarci. Le loro e-mail, però, hanno spesso delle caratteristiche che possono farci “drizzare le orecchie”.

 

In primo luogo, le e-mail di spam hanno in genere contenuti inutili o irrilevanti per i nostri interessi. Tuttavia si presentano puntualmente nella nostra casella di posta elettronica, letteralmente sommergendoci di notifiche e proponendoci offerte imperdibili o spronandoci a donare a qualche organizzazione (legittima o meno che sia). 

 

Altre spie d’allarme possono essere:

  1. L’oggetto del messaggio, allo stesso tempo generico e allettante. “Hai vinto un viaggio!”, “Congratulazioni: sei stato selezionato tra 10mila partecipanti!”
  2. Un contenuto del messaggio vago, oppure che manca di elementi essenziali. Ad esempio non vi sono informazioni su come contattare l’azienda.
  3. Errori di battitura, strani caratteri, o una sovrabbondanza di punti esclamativi.

Se il messaggio ricevuto ha un effettivo intento malevolo (phishing), conterrà sicuramente link sospetti, che riportano a pagine dov’è chiesto di inserire dati personali o sensibili oppure a un software malevolo. Nel dubbio, la regola d’oro è non aprirli mai.

Cosa fare se si riceve un messaggio di spam

Ci sono due cose che si possono fare subito quando si capisce di aver ricevuto un messaggio di spam:

  1. segnalarlo come tale al nostro gestore di posta, tramite un apposito pulsante 
  2. bloccare il mittente della mai.

Questo aiuterà Google, Aruba, e tutti gli altri gestori di posta ad affinare i loro filtri anti-spam e a non farci più ricevere comunicazioni simili in futuro.

 

Se i messaggi indesiderati che stiamo ricevendo riguardano il nuovo numero di una newsletter a cui ci siamo iscritti in passato, è importante aprire il messaggio e fare click su “Annulla l’iscrizione“. In questo modo comunicheremo all’azienda mittente che non siamo più interessati ai suoi contenuti, ma non la denunceremo come spammer. Perciò sarà più semplice tornare a ricevere le sue comunicazioni, nel caso cambiassimo idea, e aiuteremo l’attività a non essere ingiustamente bloccata dai filtri automatici.

“Perché gli spammer prendono di mira proprio me?”

La domanda da porci a questo punto è una sola. Dove prendono i nostri contatti gli spammer?

 

Il quesito è legittimo, e purtroppo non ha una risposta semplice.

  • A volte i nostri dati vengono trafugati tramite attacchi informatici  a grandi siti internet e poi resi pubblici o venduti al miglior offerente;
  • In alcuni casi, le aziende si rivolgono ad agenzie di marketing poco etiche o poco esperte, che hanno acquistato dai trafugati o inviano troppe comunicazioni ai potenziali clienti (noi);
  • Spesso, purtroppo, siamo proprio noi, col nostro comportamento poco accorto, a fornire agli spammer gli strumenti per contattarci senza nemmeno rendercene conto. 

 

Se vogliamo ricevere il meno spam possibile, dobbiamo prendere delle buone abitudini e imparare a non fornire a nessuno il nostro numero di telefono o indirizzo e-mail a meno che questo non sia strettamente necessario. Attenzione, quindi, quando ci registriamo a nuovi siti, ci iscriviamo a determinati servizi, oppure chiediamo la carta vantaggi a un supermercato o altre attività. La maggior parte delle aziende userà i nostri dati con accortezza ed eviterà di contattarci per motivi futili; alcune, però, potrebbero dimostrarsi nel tempo meno affidabili.

La tua casella e-mail è invasa dallo spam? Se hai 65 anni o più e vuoi una mano a configurare la tua casella di posta o i tuoi dispositivi elettronici, sono disponibili per aiutare chi si trova a Milano e zone limitrofe. Puoi chiamarmi al numero di telefono +39 351 5926879  o scrivermi a michele@figlioinprestito.it. Se ti è più comodo, puoi anche compilare il modulo qui sotto con la tua richiesta: ti ricontatterò appena possibile con le informazioni sui miei corsi.




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